Te lo saresti mai aspettata che dopo questo lungo inverno, fatto di così tante lacrime che non si riescono nemmeno a contare, la primavera avrebbe timidamente iniziato a tornare, colorando di rosa gli alberi nel tuo vialetto; te lo saresti aspettata che il mare, in cui sei nata, cresciuta, di cui sei figlia, dal quale alle volte rinasci sarebbe stato li, ancora, a colorarsi a strati fino ad arrivare al blu più intenso che brilla sotto il sole.
Ti saresti aspettata che i capelli sarebbero effettivamente cresciuti, che certe promesse perse nel vento sarebbero tornate a riva come una vecchia bottiglia sbeccata, contenente un regalo, una sorpresa, tanta, tantissima vita.
E te lo saresti aspettata di voler sfiorar di nuovo le mani di qualcuno che credevi perduto, di raccogliere ancora i fiorellini dai prati della casa in campagna dove così tanto tempo fa correvi fino a non riuscire a respirare e quel respiro, che è stato così affannoso, che alle volte ti sei ripetuta nella testa che no, non respiro, no, non mi alzo, no, non ci riesco, sarebbe piano piano tornato, e te lo saresti mai e poi mai aspettata che tutto questo peggio, tutto il peggio che hai sentito sulle spalle, avrebbe prima o poi, iniziato a passare?